Rui Cabaço, briefingman di Tunisie Challenge Spring Edition 2022, ad una settimana dalla prova condivide le sue esperienze per offrirci un po’ di chiarezza riguardo all’avventura che ci aspetta.

Ad una settimana dal debutto della Tunisie Challenge, che cosa significa ritornare in attività dopo aver dovuto rimandare quattro edizioni per la pandemia? 

Dopo due anni fermi, ci rimettiamo in movimento e abbiamo tutti voglia di tornare alla normalità, sia noi che organizziamo e sia i partecipanti. È una gioia immensa e siamo molto motivati a ricominciare. 

È stato complicato disegnare e gestire la realizzazione della prova in tempo record?

È un Paese nuovo per noi e non lo conosciamo geograficamente cosí bene da poter ideare le tappe in un modo più chiaro, quindi ovviamente ci abbiamo messo più del normale a fare i riconoscimenti. Quello che comunque ha dato più da fare ed è stato più difficile, è stato contrattare nuovi fornitori e capire come funzionano certi servizi e istituzioni, in generale è stato però tutto molto positivo. L’appoggio della Federazione Tunisina di Automobilismo e dell’Ufficio Nazionale del Turismo sono stati di grande importanza. 

Perché in Tunisia? 

Mi ha sempre affascinato, è un Paese aperto al turismo, con enorme storia, infrastrutture e un esteso deserto che è ciò che molti cercano in quest’avventura. La combinazione di questi fattori lo rende uno scenario perfetto per portare a termine la Tunisie Challenge. 

Dobbiamo aspettarci cambi significativi rispetto a quello a cui siamo abituati con la Maroc Challenge?

La filosofia è la stessa, cosí come la struttura e il funzionamento della prova. Ció che realmente cambia è che è un Paese nuovo, con un terreno inedito, più piano, con meno pietre e le piste sono più sabbiose. Sia l’organizzazione che i partecipanti dovranno sforzarsi di adattarsi quanto prima alla Tunisia. 

Sarà un’avventura?

Una grande avventura! Inoltre, questa volta sarà molto speciale perché per molti sarà la prima volta nel Paese, scopriremo molte cose alla giornata. 

Hai annunciato che ci saranno più sabbia e più dune, verrà mantenuto un percorso adattato per ogni categoria. Ci sono similitudini con il deserto marocchino? 

Ci sono più sabbia e dune in proporzione ad ogni categoria. Ci sono similitudini a livello di paesaggi, a livello di piste invece sono più sabbiose e con meno pietre. Rispetto alle dune, per lo meno quelle che attraverseremo in quest’edizione, sono veramente diverse a quelle a cui siamo abituati nella zona dell’Erg Chebbi, Ouzina o El Chegaga. Sono dune piccole, si susseguono, difficili da navigare e sono fatte di sabbia blanda. 

Per finire, che consigli daresti ai partecipanti?

Il primo tra tutti, che approfittino di questa prima edizione per rilassarsi e sentire l’emozione dell’avventura che vivranno in questa Tunisie Challenge. In quanto alla prova, che stiano attenti alla meccanica e non forzino troppo, ciò gli permetterà di godersi di più il Paese, i paesaggi e la guida.